sabato 12 settembre 2009

Pericolo forasacco nel cane e nel gatto

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Cos’è il forasacco


Con il termine “forasacco” si indica il seme di una graminacea della pianta di hordeum murinum o “orzo selvatico” o della pianta di avena fatua o “avena selvatica”. La pianta è largamente diffusa in tutta Italia, nei campi incolti, lungo i margini delle strade, nei giardinetti cittadini.
La particolarità di questi semi è quella di avere una punta acuminata a forma di lancia e un rivestimento su tutta la superficie di una fitta ed ispida zigrinatura che, anche se quasi invisibile ad occhio nudo, è molto percettibile al tatto. La particolare disposizione di queste appendici consente al seme l'imbrigliamento tra i peli degli animali e il movimento solo in una direzione. Il forasacco diventa particolarmente pericoloso quando da verde diventa secco in quanto si indurisce e ciò consente una miglior penetrazione e progressione.
Il periodo più rischioso per il contatto con i semi è quello estivo, infatti, i forasacchi imperversano quando seccano le erbacce da aprile nelle regioni più calde, fino ad ottobre.

















Fig.1 Forasacco


Quali sono le sedi principali di penetrazione del forasacco?


Le parti anatomiche maggiormente esposte alla penetrazione dei forasacchi sono: il condotto uditivo, gli occhi, gli spazi interdigitali, le narici, le logge ascellari, la regione inguinale, l’interno del prepuzio per i maschi, la vulva per le femmine, la regione perianale. L’imbrigliamento viene favorito nei cani o gatti dal pelo lungo, in questo caso se il soggetto non viene spazzolato spesso è facile trovarne diecine, centinaia in diverse parti del corpo.
Conseguenze e segni clinici
L’ingresso di un corpo estraneo nell’organismo animale sicuramente è causa di una grave infezione che si manifesta con arrossamenti, pus, edema, gonfiore, dolore. Naturalmente i segni clinici saranno differenti a seconda della sede di penetrazione.
Una delle sedi d’ingresso più importati sono le vie respiratorie superiori. Soggiornando nelle cavità nasali per qualche giorno i corpi estranei possono portare forti irritazioni. La progressione in questi casi può avvenire verso la faringe e quindi l’esofago, nella migliore delle ipotesi, o verso le vie respiratorie profonde causando in questi casi polmoniti, piotorace, paralisi per localizzazioni in prossimità delle vertebre toraciche. I segni clinici compaiono ben presto, caratterizzati da starnuti continui e violenti spesso seguiti da rinorragia (fuoriuscita di sangue dalle cavità nasali).
La via di ingresso più frequente è attraverso il condotto uditivo esterno. In questo caso in genere il corpo estraneo si blocca in prossimità del timpano. I segni clinici sono caratterizzati da scuotimento della testa più o meno frequente, cani e gatti con portamento del padiglione auricolare eretto manifesteranno un abbassamento per dolore. Il sintomo prurito è frequente e accompagnato dal grattarsi insistentemente con le zampe e con lo strofinare la testa dal lato interessato per terra. Se il proprietario non si accorge dei segni clinici i forasacchi permanendo nel condotto uditivo per lungo tempo sono causa di otiti purulente.
La penetrazione nell’occhio è piuttosto rara. È causa di forte dolore e lacrimazione a tal punto che il soggetto tende a chiudere l’occhio interessato. Se il corpo estraneo non viene rimosso rapidamente facilmente si possono osservare congiuntiviti purulente e talvolta lesioni, ulcere o perforazioni della cornea, fino alla perdita dell’organo.
Altre vie di penetrazione sono la cute integra. Il corpo estraneo in questo caso soggiornando più tempo nella sede è in grado di perforare i diversi strati cutanei sino a raggiungere gli strati muscolari profondi. Durante la progressione si crea un tragitto fistoloso con infezione di tutti gli strati profondi fino a raggiungere l’osso. Se l’ingresso avviene a livello degli arti facilmente si può avere zoppia.





















Fig.2 radiogramma in cui si nota una reazione periostale del primo metacarpo indotta dalla permanenza di un forasacco nella zampa.


Metodi di rimozione del forasacco


La rimozione del corpo estraneo si effettua con attrezzi specifici come l’hartmann e l’ausilio di un otoscopio, laringoscopio o mediante endoscopia. Talvolta può essere d’utilizzo l’ecografo, personalmente con questo strumento mi è capitato di individuare la presenza di un forasacco in una zampa.






















Fig. 3 Hartmann con forasacco appena estratto dal condotto udito esterno di un cane.

Talvolta la rimozione in sedi particolarmente delicate può richiedere una sedazione del soggetto o anestesia profonda, oppure può rendersi necessario un vero intervento chirurgico. È sempre meglio che la rimozione sia repentina prima che il corpo estraneo possa causare danni irreparabili.


















Fig. 4 Tentativo di estrazione dal condotto uditivo esterno mediante otoscopio. Cane: Magò






Dott. Francesco Buompane
MEDICO VETERINARIO
www..dottfrancescobuompane.blogspot.com

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